Un documentario di Sabrina Morena
Cinque donne sulle cui vite ha soffiato il vento della Storia, scompaginando i progetti di vita e costringendole a scelte obbligate.
Dettagli: FULLHD, 78’, Italia, Slovenia
Temi: Storico, Donne, Punto di vista dell’autore
Trattamento e regia: Sabrina Morena
Direttore della fotografia: Radovan Čok
Con: Ariella Reggio, Lučka Pockaj, Giustina Testa, Elena Husu, Marzia Postogna
Produttore: Marta Zaccaron
Co-produttore: Ida Weiss
Produzione: Quasar Multimedia
Co-produzione: Bela Film with RTV Slovenia
Status: in distribution
Con il sostegno di: Fondo Audiovisivo FVG, FVG Film Commission, MiBAC, Bonawentura Soc. Coop., Fondazione Museo Storico del Trentino
Cinque attrici e la loro regista preparano uno spettacolo teatrale in cui mettono in scena i destini emblematici di queste donne, andando in cerca delle loro tracce sul territorio e ricostruendo sul palcoscenico le emozioni e i sentimenti espressi nei loro diari, lettere e saggi.
Pavla Hočevar è nata a Vienna e ha studiato a Lubiana per il diploma di maestra, uno dei mestieri intellettuali consentito alle donne. Nel 1910 inizia a insegnare a Trieste nelle scuole popolari della Società dei Santi Cirillo e Metodio, per rafforzare la coscienza nazionale slovena.
A Trieste vive anche Marica Nadlišek Bartol, scrittrice e la prima redattrice della rivista Slovenka, la prima rivista femminile slovena. Anche Marica è una maestra e insegna nella scuola di S. Giovanni, quartiere di Trieste a maggioranza sloveno. Fa scandalo perché va in bicicletta e si veste alla moda. Ma con il matrimonio e la maternità Marica è costretta però ad abbandonare completamente la professione di redattrice e di insegnante.
Elody Oblath è un intellettuale e scrittrice di origine ebrea ungherese, si sente italiana ma è intrisa di cultura tedesca. Come gli amici Scipio Slataper e Giani Stuparich è dapprima su posizioni europeiste poi diventa irredentista e aspira al ricongiungimento di Trieste all’Italia.
Nel mondo socialista agisce Giuseppina Martinuzzi, istriana di Albona di origini friulane, che per 30 anni ha insegnato a Trieste nelle scuole popolari dei quartieri poveri della città. Ormai in pensione, è un’importante dirigente socialista, eletta in consiglio comunale, femminista e fervente sostenitrice del dialogo italo-slavo.
Alice Schalek è una giornalista e fotografa viennese di origine ebraica. Allo scoppio della guerra è stata la prima donna a essere accreditata come reporter di guerra e racconta con numerose fotografie il Fronte dell’Isonzo.
Pavla, Marica, Elody e Giuseppina vivono i momenti che precedono il conflitto e la guerra ciascuna in modo diverso.
Cinque destini sui quali ha soffiato il vento della Storia scompaginando i progetti di vita e costringendo a scelte obbligate. Cinque donne diverse che si specchiano le une nelle altre ricreando pensieri ed emozioni di un periodo in cui si rompevano gli equilibri e cambiava il mondo.
Un gioco di scatole cinesi in cui i diversi piani del presente e del passato si intrecciano, che vuole essere una riflessione sulla pace e sulla guerra, sulla ricerca dell’equilibrio, sulla fragilità e la grandezza dell’Europa.
Festival: Festival Strpnosti (Lubiana), Dokudoc (Maribor), History Film Festival (Fiume), Festival of Slovenian Films (Portorose);
Proiezioni: Kino Šiška (Lubiana), Kino Odeon (Izola), Kino Gledališče (Tolmino), Kino Velenje (Velenje), Kino Metropol (Celje), Kulturni dom (Cerknica), Kosovelov dom (Sežana), Biblioteca civica di Albona, Teatro Miela (Trieste), Teatro Stabile Sloveno (Trieste), Museo della comunità ebraica di Trieste (Trieste), Nuovo Cinema David (Tolmezzo), Teatro San Pio X (Staranzano), Teatro Benois de Cecco (Codroipo).